il gruppo montuoso più esteso delle dolomiti
Pale di San Martino
Le Pale di San Martino sono il gruppo montuoso più esteso delle Dolomiti, con circa 240 km² di superficie, situate a cavallo tra Trentino orientale e Veneto.
La parte del gruppo estesa in Trentino si trova all’interno del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino.
Le principali cime si ergono tra i 2.200 metri fino a raggiungere i 3.192 della cima Vezzana e i 3.184 del Cimon della Pala.
Il gruppo, costellato di guglie, si colora di rosa al tramonto.
La leggenda del Mazaròl!
Passeggiando ai piedi delle Pale di San Martino, potrebbe capitarti di scorgere delle strane impronte sul terreno. A guardarle bene non sembrano quelle di un animale, ma sembrano proprio impronte di piedi, piccoli piccoli, come quelli di un folletto. Forse, potrebbero essere le orme del famoso Mazaròl, che abita questi luoghi.
Guardale bene, ma non seguirle mai! La leggenda dice infatti che, chiunque segua le sue orme, passo dopo passo finisca col perdere la memoria, fino a giungere nella grotta del Mazaròl. È un omino piccolo, con un una lunga barba, un cappuccio rosso come le fragole, un mantello nero e strane scarpe a punta, che lavora instancabilmente da mattino a sera. Conosce tutti i segreti della lavorazione del latte e del formaggio ed è sempre in cerca di qualcuno che possa aiutarlo nei suoi lavori.
La ragazza del Primiero.
Tanto tempo fa una fanciulla, seguendo le sue impronte man mano perse la memoria, dimenticando chi fosse. Arrivata alla grotta del Mazaròl, il folletto la tenne con sé come serva e le insegnò a fare il burro, il formaggio e la tosèla, un gustoso formaggio fresco tipico del primiero.
Un giorno però un cacciatore che si trovava a passare di lì riconobbe la ragazza scomparsa e riuscì a riportarla in paese. La poverina però non ricordava nulla, così i paesani si rivolsero ad una saggia vecchina che fece bere alla ragazza il latte di una capretta bianca. D’improvviso la fanciulla recuperò la memoria e, colma di gioia, insegnò ai suoi compaesani i segreti che il Mazaròl le aveva svelato. Per questo, ancora oggi, gli abitanti del Primiero sono bravissimi nel preparare il formaggio, come la tosèla che ti consigliamo di assaggiare quando vai a trovarli, ai piedi delle Pale di San Martino.